31 gennaio 2012

Mostra fotografica extra large "Senza Veli" di Manuel Guffanti



"Senza veli", del fotografo Manuel Guffanti, rappresenta una serie di ritratti di grande formato in bianco e nero, realizzati con l'unica Big One esistente, costruita artigianalmente dall'autore.

La Big One è un banco ottico di formato extra large che consente scatti fino alla dimensione massima di 70x70. L'autore la utilizza impressionando direttamente l'immagine su carta fotografica baritata positiva, in bianco e nero, evitando il passaggio classico negativo-stampa, producendo quindi un'immagine in copia unica.

Per l'autore, a cui piace molto sporcarsi le mani tra falegnamerie e officine meccaniche, è stato un passaggio fondamentale costruirsi da solo la macchina fotografica per sfidare le produzioni in serie industriali del mondo in cui viviamo; perché la foto, nel suo essere irriproducibile innesca un dibattito sulla riproducibilità tecnica che caratterizza le immagini contemporanee, contrapponendosi completamente all'odierno concetto copia-incolla caratteristico dell'era digitale e alla postproduzione; ed infine per l'alchimia profonda che si instaura nella camera oscura, in cui si svela la magia della fotografia.

Il progetto Senza Veli è nato quando uno dei soggetti ritratti, il grande fotografo Dario de Dominicis, ha indossato il peplo per farsi ritrarre e nel momento stesso in cui si è spogliato di tutti quegli orpelli, di cui si cinge ognuno di noi, è diventato una persona qualsiasi. Lo scopo è togliere i veli della quotidianità che distinguono il proprio stile e la propria classe sociale - il ricco dal povero, il giovane dal vecchio, il bello dal brutto- e mettere tutti sullo stesso piano.

Ciò che resta è l'essenza profonda delle persone, che attraverso lo sguardo ci mostrano quello che sono autenticamente. Ogni viso diventa una mappa sul quale cercare qualcosa in più di se stessi fino a quel momento invisibile. Senza veli è perciò uno svelare interiore del soggetto ritratto, che è costretto a guardare se stesso negli occhi, come in uno specchio che non ci riflette l'immagine della realtà ma bensì l'immagine della verità, che non sempre è facile da accettare.

La posa apparentemente semplice avvolge i corpi quasi in un'unica piega, il corpo si fa tessuto, si fa drappeggio di carne, il corpo si fa piega. Piegare è un termine di derivazione latina plicare e sta per complicare, implicare, replicare e supplicare che a sua volta deriva da un verbo greco che significa piegare, intrecciare, torcere ecc., ovvero il verbo plékō. La piega complica, nasconde, moltiplica, intreccia come diceva Deleuze nel suo famoso saggio dedicato a Leibniz.

Questi ritratti tentano di portare alla luce la loro verità, che è nascosta nella piega, perché è solo nel dispiegarsi da quello che è un groviglio di complessità che è l'uomo, che l'essere può svelare la sua verità e mostrarsi alla luce della fotografia.

Presso Home Gallery wo-ma'n
Via Pietro Ruga 24 (7° piano), Roma (zona Pigneto)
Da Sabato 4 Febbraio a Sabato 3 Marzo 2012
Per visitare la mostra: citofonare int. 19
o chiamare Marta: 3289292135 o Wolfango: 3396111009

Altre informazioni direttamente dal sito della galleria

30 gennaio 2012

Disponibile il numero 10 della rivista online "grey"



Da qualche giorno e' disponibile il numero 10 della rivista "grey".

"grey" e' una rivista di fotografia gratuita, bimestrale e dedicata al bianco e nero

Il suo scopo e' quello di presentare i portfolio di artisti che esprimono loro stessi attraverso la fotografia in bianco e nero.

Da qui e' possibile scaricare il PDF del nuovo numero

Mostra fotografica al museo dell'Ara Pacis: "Ombre di Guerra"



Il soldato che stringe il fucile, traumatizzato dalle bombe in Vietnam, nello scatto di Don McCullin; la veglia funebre in Kosovo di Merillon; la bandiera americana piantata su Iwo Jima nella Seconda Guerra Mondiale; il miliziano ripreso da Robert Capa colpito a morte nella guerra civile spagnola, le fosse comuni della Bosnia nelle foto di Gilles Press, la guerra nel Libano di Paolo Pellegrin.

Sono solo alcune delle immagini della mostra Ombre di guerra, vere icone del nostro tempo che raccontano, una dopo l’altra, le guerre più recenti, dalla Spagna del 1936 al Libano del 2006: settanta anni di storia dell’iconografia del dolore. Novanta grandi immagini di altrettanti grandi fotografi; ognuna di loro è una proposta per meditare sul senso della nostra tradizione visiva e sociale, sul significato e la follia di una pratica insensata e dolorosa come la guerra.

La mostra propone una serie di icone della fotografia per offrire al pubblico una meditazione ragionata sul significato e il potere simbolico delle immagini. Un percorso visivo doloroso, capace però di stimolare reazioni e richiamare l’attenzione sulla follia della guerra.

Ombre di guerra è un progetto Contrasto che nasce su proposta dalla Fondazione Veronesi nell’ambito delle iniziative legate alla terza Conferenza internazionale Science for Peace (Milano, 18-19 novembre 2011), oggi alla sua terza edizione, e che si propone come obiettivi la diffusione di una cultura di pace e la progressiva riduzione degli ordigni nucleari e delle spese militari a favore di maggiori investimenti in ricerca e sviluppo.

Fino al 5 Febbraio 2012
Da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00
Presso il Museo dell'Ara Pacis
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli), Roma

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29 gennaio 2012

Foto della settimana

Untitled by vigo2009
Untitled, a photo by vigo2009 on Flickr.

27 gennaio 2012

Il commento di Gianni Berengo Gardin sulla situazione della Kodak



Il grande fotografo italiano commenta cosi' il fallimento di Kodak:

"Non me lo aspettavo. È strano, forse è una finta bancarotta. Due anni fa ha buttato fuori due nuovi prodotti e poi non faceva solo pellicole...

Dispiace sempre perché Kodak ha fatto la storia della fotografia, l'ha resa popolare, di massa.

Personalmente non uso pellicole Kodak ma se dovesse succedere alla Ilford, azienda che utilizzo io, be' mi suiciderei domani. Non potrei più lavorare"."


Leggi il resto della breve intervista

Zeroquindici: Mostra fotografica di Fernando Pensosi Camarón



0-15 è una ricerca sul rapporto tra l’uomo e la natura. Fernando Pensosi Camarón indaga questa relazione attraverso il racconto di quella che può essere definita una lotta per il paesaggio.

I campi da gioco diventano così campi di battaglia sui quali possiamo scorgere le tracce e le conseguenze di una guerra che forse non è mai terminata. Pensosi Camarón fotografa i segni ed i luoghi di questa contesa, fotografa il cemento, fotografa la natura che prova a riprendersi la terra su cui ha combattuto. Fotografa una partita che ha ancora un punteggio parziale: 0-15

Alla ricerca di recinzioni ormai logore, luoghi dimenticati o posizioni atipiche, il fotografo ha tentato, con il suo piccolo banco ottico, di sincronizzarsi con i ritmi lenti dell’abbandono, per lasciare chi guarda libero di perdersi nella poesia del luogo.

Presso WSP Photography
Via Costanzo Cloro 58 Roma (Metro B San Paolo)
Inaugurazione Sabato 28 gennaio
Ingresso libero e gratuito dalle 19 alle 21.
La mostra rimarrà aperta fino al 17 febbraio 2012.


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26 gennaio 2012

Disponibile la versione 235 di Hipstamatic



Da qualche ora e' disponibile la versione 235 di Hipstamatic, la famosa app fotografica per il melafonino.

La nuova versione introduce la possibilita' di scegliere il punto di messa a fuoco e di salvare e ricaricare al volo le combinazioni di pellicola e obiettivo preferite.

Dovrebbero essere stati risolti alcuni bug dell'applicazione e ne e' cambiata anche l'icona.

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Obiettivi obiettivita', uno sguardo incrociato tra arte e scienza - Mostra presso Officine Fotografiche



Obiettivi Obiettivita è una mostra che mette in correlazione le fotografie provenienti dai due campi di ricerca: l’arte e la scienza per una riflessione da un lato sulla volontà d’interpretare il reale in termini d’espressione artistica e dunque allontanarsene, dall’altro, d’avvicinarsene il più possibile per analizzarlo scientificamente e comprenderne il significato. Da queste visioni opposte scaturiscono alcune considerazioni estetiche ed emozionali che a volte sigillano la loro unione. A corollario di questa tematica si pone anche la questione della ricerca, dell’innovazione.

Che rapporto tra ricerca artistica e ricerca scientifica?

La mostra è introdotta da Eugène Atget e Berenice Abbott per porre subito la questione dell’obiettività in materia di fotografia, dato che questi due artisti si rivendicano testimoni del loro tempo. La fotografia si vuole qui documentaria, atta a conservare tracce del passato. Idea d’inventario “utilitario”, di “collezione” in Atget e preoccupazione del reale, captazione dell’“istante che svanisce” in Abbott, fino al suo interesse per la fotografia scientifica. In contrappunto con questa obiettività intenzionale, sono presentati Bernard Plossu e Jan Dibbets, due fotografi che hanno scelto chiaramente percorsi soggettivi. Seguono opere di artisti contemporanei di diversi Paesi, di varie generazioni e notorietà, con le loro estetiche, le loro tecniche particolari, dall’analogico al digitale e che permettono di scoprire una parte della varietà delle proposte fotografiche di oggi.

Senza rinunciare alla vocazione documentaria, la fotografia si è diversificata nelle sue funzioni e tendenze. La fotografia creativa si è emancipata dal ruolo di semplice testimone della realtà che le era tradizionalmente assegnato. L’opera diviene il risultato di un atto di composizione che, a volte, si prolunga al di là dello scatto con un lavoro di postproduzione.

Inaugurazione, 27 gennaio ore 18.30
dal 30 gennaio al 24 febbraio 2012
Dal lunedì al venerdì H 10.00 - 13.00 / 15.00 – 19.30
chiuso il sabato e la domenica - Ingresso Libero
Presso Officine Fotografiche
Via G. Libetta 1, Roma

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25 gennaio 2012

"Viaggi in Marocco" fotografie di Stefano Di Marco



Il lavoro di Stefano Di Marco "Viaggi in Marocco" rappresenta le linee guida dell'azione fotografica di esplorazione in terre lontane cui varietà di punti di vista e contenuti, ne risalta una visione autentica e personale.

La spontaneità delle immagini propone solide basi all'imaginazione di un paese denso di fascino e congelato nel tempo adeguatamente rappresentato dall'uso del bianco e nero.

Il progetto fotografico raccoglie immagini che vanno dal 1977 al 1989 manifestando quindi la traiettoria personale dell'autore ai suoi esordi già molto promettenti ; dai primi anni stile reportage agli ultimi più contemplativi e pacati rendendo omaggio a uno stile completo che caratterizza l'azione del fotografo pugliese.

Presso il Cinema Farnese Persol
Piazza Campo De' Fiori 56, Roma
Orari feriali e festivi dalle 16:30 alle 22:30
Fino a giovedi 2 febbraio 2012
Ingresso libero


La locandina
Altre informazioni

Mostra fotografica "L’Italia la racconto anch’io. Foto private raccontate dai protagonisti" a cura di Maurizio Bartolucci



Nel corso del 2011 si sono avute diverse celebrazioni per i 150 anni della costituzione dello stato italiano. l’Associazione Seven Cults ha realizzato una iniziativa particolare raccogliendo foto private, messe a disposizione da semplici cittadini, allo scopo di rappresentare il nostro Paese utilizzando memorie collettive.

Mercoledi’ 25 gennaio alle 17 a Roma, nel salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, verrà inaugurata la mostra ‘L’Italia la racconto anch’io. Foto private raccontate dai protagonisti’, che Maurizio Bartolucci, insieme a Filippo D’Alessio, ha curato in collaborazione con il Comune di Roma nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unita’ d’Italia.

Presso la Biblioteca Vallicelliana
Piazza della Chiesa Nuova 18, Roma
Inaugurazione 25 gen 2012 ore 17.00
Fino al 6 Febbraio 2012
Orario: lun-sab dalle 10 alle 13
Ingresso gratuito


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24 gennaio 2012

"Storie Urbane_Roma": ars imago presenta un workshop sul paesaggio urbano con Marco Zanta



Il workshop è incentrato sulla visione urbana, focalizzata in due aree del centro di Roma nelle quali è possibile individuare stratificazioni storiche tipiche dei centri cittadini italiani.

Edilizia popolare a confronto con i segni del passato e la presenza dei nuovi tratti architettonici.

Il tentativo è quello di raccontare un paesaggio urbano fatto di storie e relazioni tra le persone e il teatro nel quale tutto questo avviene.

Dal 3 al 5 febbraio 2012
Costo 200,00 euro
Minimo 5 massimo 8 partecipanti
Il termine per le iscrizioni è Domenica 29 Gennaio 2012.


Altre informazioni

Da "Fotocrazia" il blog di Michele Smargiassi: "Kodak e il fotofonino cannibale"



Cannibale, insaziabile, feroce. Nascosto nella calda tana dei nostri taschini, il supertelefono rosicchia, anzi divora le sue sorelle tecnologiche, una per una.

Ha già fatto fuori le sveglie dai nostri comodini, le agende elettroniche dalle nostre scrivanie, i lettori Mp3 dalle nostre orecchie, sta ormai cacciando i navigatori satellitari dai nostri cruscotti. Nulla, nello scenario della fotografia digitale, può essere dato per scontato, nessun nuovo aggeggino sembra avere una durata paragonabile a quella dei vecchi attrezzi analogici.

La crisi di Kodak, che sembra essere arrivata al punto di non ritorno con la richiesta di amministrazione controllata seguita al tentativo disperato di far cassa vendendo quel po’ di brevetti ancora appetibili, non è altro che l’effetto dell’incapacità di prevedere la velocità del cambiamento, non solo la sua direzione. O meglio, dei molti cambiamenti sovrapposti che stanno cambiando il volto del consumo-uso delle immagini tecnniche.

Uno dei quali, da ultimo, nell’anno che è appena finito, ha preso di mira le macchine fotografiche digitali più popolari, le “compattine” tascabili, quelle che avevano da poco ammazzato le loro madri a pellicola. Le ha azzannate e tramortite. Sono ferite letali, tutte le statistiche concordano.

Nel 2011 i produttori di materiale fotografico hanno ricavato solo il 37% dei loro proventi dalle “inquadra-e-scatta”: l’anno prima era il 48%.

Negli Usa, la quota di foto prese con le fotocamere a lente fissa è crollata nello stesso arco di tempo dal 52 al 44%, mentre le foto prese con l’occhio di vetro degli smartphone sono balzate dal 17 al 27% del totale.

Il resto dell'articolo di Michele Smargiassi

23 gennaio 2012

Olympus rilancia con la OM-D



Chi non ricorda e non rimpiange la serie Olympus OM?

Lanciata nel 1972, era la reflex 35mm più compatta del momento. Tra quelle di maggior successo del settore, terminò con l’arrivo dell’autofocus. Il fiasco della Olympus OM-707 autofocus, nel 1986, spinse la casa ad abbandonare la produzione di reflex 35mm per dedicarsi alla linea IS, compattone con mirino reflex ma ad obiettivo zoom fisso.

Ora, la gloriosa serie tornerà a rivivere in formato digitale come OM-D. Sarà un modello “epocale” come lo ha definito di recente il marketing manager di Olympus Haruo Ogawa? Il manager in un’intervista aveva parlato anche di un nuovo “straordinario mirino” che fa immaginare solo una versione top di gamma.

Sarà interessante scoprire se questo modello farà parte del gruppo delle Micro Quattro Terzi o se, invece, non adotterà un sensore di formato maggiore. L’impiego di un sensore tipo APS-C sarebbe utile più dal punto di vista del marketing che da quello tecnico anche perché questa scelta richiederebbe una gamma di obiettivi ad hoc. Nella foto, la versione M-1 venduta in Giappone. Dopo le rimostranze di Leica a causa della lettera “M” che contraddistingue i suoi modelli, Olympus ha adottato la sigla OM.

Il mistero verrà forse svelato in occasione della fiera CP+ di Yokohama (Tokyo) da 9 al 12 febbraio, dove potrebbe far capolino anche una reflex E-6, come ha lasciato intuire lo stesso Haruo.

NDR sarebbe interessante se tirassero fuori un modello full frame

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Dario Coletti presenta il suo ultimo progetto fotografico “Okeanos & Hades” presso l'ISFCI



Oggi, lunedì 23 gennaio, alle ore 18.30 Dario Coletti presenta presso l'Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI) il suo ultimo progetto fotografico “Okeanos & Hades”, edito da Postcart.

Dario Coletti con la sua macchina fotografica esplora il territorio del Sulcis Iglesiente, in Sardegna.

Un territorio che più di altri può essere visto come punto di incontro tra più universi, perché aggiunge ad una dimensione quotidiana, esplicita e ordinaria, che si sviluppa in superficie, una seconda dimensione: sotterranea, misteriosa, insondabile, conosciuta solo in parte da pochi.
Questa dimensione interna, che si sviluppa nelle profondità della terra e del mare genera due mestieri antichi e complessi come il lavoro di miniera e la mattanza.

All’incontro, gratuito e aperto al pubblico, parteciperà la photo editor Manuela Fugenzi.

Presso l'ISFCI
Via degli Ausoni 1, Roma (zona San Lorenzo)
A partire dalle ore 18:30
Ingresso gratuito


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Il libro dal sito dell'editore Postcart

22 gennaio 2012

20 gennaio 2012

Sguardi online numero 80 - Gennaio 2012



Visioni di guerra divenute icone, visioni dell'Italia di oggi attraverso i fotografi Magnum, l'attualità e la storia della fotografia in Italia, immagini contemporanee da India e Sud America, la Haiti del dopo terremoto e della solidarietà, memorie visive lungo le Vie della Seta, la scena fotografica a Parigi, un premio di fotografia sociale, un fotografo non vedente, molte Afriche. È fatto di tutto questo Sguardi di gennaio.

Si inizia con il fotogiornalismo più drammatico e da front page, con la splendida e dolorosa mostra Ombre di guerra, che assembla 90 tra le immagini di conflitti che hanno insanguinato e insanguinano il mondo, dalla guerra civile spagnola del 1936 al Libano del 2007. Come il soldato traumatizzato di Don McCullin in Vietnam, il miliziano colpito a morte di Robert Capa, l'uomo davanti a un carro armato in Piazza Tienanmen di Stuart Franklin, il militare esausto in un bunker dell'Afghanistan di Tim Hetherington. Per riflettere, indignarsi, impegnarsi. Grazie alla fotografia che, quando si fa cronaca e testimonianza, può diventare, anche, un atto per sensibilizzare, contribuire alla comprensione, negoziare la pace.

Seguono due articoli dedicati all'Italia. Il primo a quella contemporanea, colta da nove fotografi Magnum (da Christopher Anderson a Paolo Pellegrin, da Bruce Gilden ad Alex Majoli) in occasione di uno stracelebrato, importante, anniversario: quello del 150esimo dell'Unità d'Italia. Sono andati in giro per il paese, ciascuno con il proprio tema, con uno sguardo di casa o da straniero, producendo 400 scatti d'autore, notevolissime visioni dello scenario di oggi e di chi lo anima.

L'altro articolo dedicato all'Italia riguarda due volumi editi da Contrasto. Uno fa il punto sull'attualità in una serie infinita di questioni trattate in un convegno organizzato dalla Fondazione Forma, dal mercato editoriale al collezionismo, dai festival ai photoeditor. È uno stato dell'arte del dibattito attorno alla fotografia, da leggere per confrontarsi implicitamente con le centinaia di punti di vista venuti fuori. Il secondo, utilissimo, volume è una storia dei percorsi di sviluppo e di tendenza della fotografia in Italia, da metà Ottocento a oggi.

Si viaggia nei territori geografici dell'altrove con i tre articoli successivi. In corrispondenza del Decimo Parallelo Nord, in India e Sudamerica, grazie alla selezione di autori proposta a Modena da Fondazione Fotografia. Nell'altrove haitiano non solo del dopo terromoto, ma dell'emarginazione e dell'impegno, grazie alle immagini di Marco Baroncini. Nei territori raggiunti dal fascio di cammini che univano Oriente e Occidente, grazie a tre eventi organizzati a Roma nell'ambito della Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta: una mostra che ripercorre le tappe del viaggio “a Oriente”, attraverso mappe e libri rari, reperti e immagini; una mostra fotografica che racconta la Cina, da un primo passaggio nel 1981 all'ultimo del 2011; il racconto fotografico di una carovana di otto persone e dieci cammelli battriani che, in 18 mesi e per 12 mila chilometri, ha seguito l'antico tracciato commerciale da Xian fino a Istanbul.

Parigi è conosciuta come una delle capitali del mondo, soprattutto di quello culturale. Lo è ancor più di quello fotografico. È utile, ogni tanto, fare una ricognizione su ciò che offre il suo paesaggio fotografico: festival, ma anche gallerie e "case" della fotografia, dal Grand Palais al Marais.

Infine, le news. Ci piace molto segnalare la seconda edizione del World.Report Award 2012, Premio Italiano di Fotogiornalismo, un'iniziativa del Festival della Fotografia Etica di Lodi (c'è tempo fino al 10 marzo per partecipare). Poi, la Young Gallery di Bruxelles che questa volta riunisce dieci autori e i loro lavori africani. In ultimo, le visioni dell'anima di un fotografo che non vede.

Buoni, multipli, viaggi con Sguardi.
[Antonio Politano]

Leggi il nuovo numero online

19 gennaio 2012

Kodak si arrende, scatta il fallimento - L'icona della fotografia in bancarotta



Dopo 131 anni di attività il gruppo getta la spugna travolto dal boom degli scatti digitali: ora amministrazione controllata

Eastman Kodak getta la spugna e richiede la bancarotta assistita. L’icona della fotografia soccombe alle nuove tecnologie, alla mancanza di liquidità e all’incapacità di vendere i propri brevetti. La società durante il Chapter 11 (amministrazione controllata) continuerà a operare grazie al finanziamento da 950 milioni di dollari che si è assicurata da Citigroup.

«La riorganizzazione punta a rafforzare la liquidità, a monetizzare la proprietà intellettuale non strategica e a far concentrare la società sulle attività di maggior valore», afferma Eastman Kodak in una nota.

La richiesta per il Chapter 11 è stata presentata a un tribunale di Manhattan: nella documentazione Eastman Kodak dichiara asset per 5,1 miliardi di dollari e 6,75 miliardi di dollari di debito. Dominic Di Napoli è stato scelta alla guida del processo di ristrutturazione.

Il Chapter 11 rappresenta un duro colpo per l’amministratore delegato Antonio Perez: durante la sua gestione Kodak ha bruciato 7 miliardi di dollari di valore di mercato. Eastman Kodak si augura di emergere dalla bancarotta il prossimo anno dopo aver tagliato i costi e venduto parte del portafoglio brevetti.

Da quando Perez ha assunto le redini di Eastman Kodak nel 2005, la società ha accusato perdite ogni anno.

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A Roma si avvicina il Photoshow 2012



L’appuntamento con il Photoshow, la fiera della fotografia, si avvicina a grandi passi.

Dal 30 marzo al 2 aprile a alla Fiera di Roma si svolgerà la tredicesima edizione di questa manifestazione, sempre ricca di iniziative quali mostre, seminari, workshop, promossa da AIF (Associazione Italiana Foto&Digital Imaging).

Anche quest’anno la fiera sarà in concomitanza con FrameArt Expo – European Fine Art & Frame Exhibition, la manifestazione del settore cornici e arte grafica che lo scorso anno a Milano ha portato un afflusso di operatori professionali da tutto il mondo.

Come ogni anno, si sono aperte le pre-registrazioni per aquistare i biglietti di ingresso a prezzo ridotto.

Il resto della notizia
Il sito ufficiale

18 gennaio 2012

Disponibile il numero 7 di Deepsleep Magazine



Da qualche giorno e' disponibile per la lettura online il settimo numero della rivista "Deep Sleep Magazine".

Il tema di questo numero e' "Illusion".

Da qui e' possibile leggere il settimo numero della rivista online

La post produzione nell'era digitale: fotogiornalisti e 10b Photography



Interessante articolo del British Journal of Photography riguardo a 10b Photography, una delle piu' rinomate "camere oscure digitali" al mondo che nel tempo ha post prodotto gli scatti dei fotoreporter piu' importanti del nostro tempo.

Leggi l'articolo
Il sito ufficiale di 10b Photography

17 gennaio 2012

Scenic Landscape Photo Workshop "Val D'Orcia" di Riccardo Improta



Lo Scenic Landscape Photo Workshop "Val d'Orcia", giunto alla sua VII edizione, è un corso intensivo di 3 giorni aperto a fotografi di tutti i livelli particolarmente interessati e sensibili al genere.

Prevalentemente orientato all'utilizzo del supporto digitale, si articola su una consistente serie di sessioni di scatto in location, durante le quali ogni partecipante sarà personalmente supportato nella realizzazione delle proprie immagini.

Improntato principalmente alla pratica sul campo, introduce ed affronta le tematiche tipiche della fotografia di paesaggio, dalla conoscenza dei luoghi all' organizzazione delle riprese, dai principi compositivi agli aspetti più' squisitamente ecnico/teorici.

Alle escursioni quotidiane verranno affiancate lezioni di flusso digitale: dallo sviluppo del RAW alla post-produzione. Il materiale prodotto da ogni singolo partecipante, opportunamente selezionato e trattato, verrà visionato e commentato in una conclusiva lezione di analisi e valutazione in studio.


Il workshop si svolgera' in Val D'Orcia
Dal 20 al 22 aprile 2011
Termine iscrizioni 28 febbraio 2012


Altre informazioni dal sito dell'autore

Mostra Fotografica di Evgen Bavčar: "Il buio è uno spazio"


Le immagini di Evgen Bavčar sono una vera e propria sfida al limite fisico della sua cecità. Ognuna di esse, nella sua poeticità, rimarca una volta di più quanto guardare e vedere siano due concetti estremamente diversi, e sottolinea la profonda sensibilità di questo incredibile fotografo che riesce a mostrarci aspetti del visibile a noi ignoti.

Le opere prendono forma dai suoi ricordi e dalle suggestioni evocate dal mondo circostante, che Bavčar rielabora con grande profondità, creando "visioni dell'anima" oniriche ed emozionanti.

Evgen Bavčar è uno degli autori più apprezzati del mondo della fotografia ma è anche non vedente dall’età di dodici anni, quando due terribili incidenti hanno gettato nel buio la sua vita. Costretto a fuggire dall’oscurità esteriore trova rifugio nei luoghi più nascosti della propria anima, percorrendo territori inesplorati ed indefinibili e restituisce il frutto della sua ricerca attraverso una serie di immagini mentali che attinge da un “presepe di ricordi”. Dall’archivio della memoria estrae immagini che svelano un mondo interiore ricco e circondato di misteri. Le sue fotografie hanno il profumo della Slovenia ed esprimono il ricordo di spazi, luci e forme della sua infanzia.

Molti gli chiedono come fa a fotografare. Risponde: “Mi dovete chiedere non come, ma perché fotografo. Scatto in rapporto ai rumori, ai profumi e soprattutto in relazione alla mia esperienza della luce. Poi scelgo le mie foto facendomi consigliare da amici con lo sguardo libero da ossessioni personali”.

La mostra in esposizione a Roma presenta una selezione delle sue famose stampe in bianco e nero e - in anteprima assoluta per l'Italia - alcuni dei suoi scatti a colori.

Presso Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio 1/b, Roma
Dal 19 Gennaio al 25 Marzo 2012

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Intervista

16 gennaio 2012

Mostra fotografica di Henri Cartier-Bresson a Palazzo Incontro



Dal 20 gennaio al 6 maggio 2012, Palazzo Incontro (Roma) ospita una mostra dedicata al grande fotografo Henri Cartier-Bresson. La mostra presenta una selezione aggiornata con nuovi contributi rispetto al progetto nato qualche anno fa.

Un gruppo di amici ha pensato di festeggiare il compleanno di Henri Cartier-Bresson chiedendo a intellettuali, scrittori, critici, fotografi, di scegliere e commentare la propria immagine preferita tra le tante, immortali, scattate da Cartier-Bresson.

Quarantaquattro immagini tra le più suggestive del fotografo, accompagnate dal commento – tra gli altri – di Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Gombrich, Jarmusch, Kundera, Miller, Scianna, Sciascia, Steinberg e Varda.

Un libro accompagna la mostra.

Dal 20 gennaio al 6 maggio 2012
Presso Palazzo Incontro
Via dei Prefetti 22, Roma

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I seminari del CsfAdams: Fabio Severo presenta "La fotografia contemporanea tra nuove tecnologie e tradizione"



La fotografia contemporanea tra nuove tecnologie e tradizione Dal libro alla galleria virtuale: una panoramica delle principali trasformazioni nella produzione e nella diffusione delle opere fotografiche.

Fabio Severo, curatore del blog di fotografia contemporanea Hippolyte Bayard (www.hippolytebayard.com), giornalista, insegna storia della fotografia all’Istituto Europeo di Design di Roma ed è uno degli editor della piattaforma multimediale www.e-photoreview.com.

Ha collaborato inoltre con il festival di Savignano Immagini e con diverse pubblicazioni fotografiche, tra cui le riviste on line Unless You Will (www.unlessyouwill.com).

Presso Centro Sperimentale di Fotografia Adams
Via Biagio Pallai 12, Roma
Venerdi 20 gennaio ore 18,30
Ingresso gratuito (si consiglia prenotazione)

Il resto della notizia

Disponibile online la rivista "Square Magazine" numero 2.4



Da qualche tempo e' disponibile per la consultazione online gratuita il nuovo numero di "Square Magazine".

Leggi Square Magazine numero 24 online

15 gennaio 2012

13 gennaio 2012

I laboratori dell'associazione CAMERAOSCURA



CAMERAOSCURA dal 1994 muove la sua attività intorno all'amore per la fotografia e alla passione per il fare. Con la volontà di favorire la ricerca attraverso gli strumenti e i materiali più antichi o innovativi, si propone come luogo aperto alla sperimentazione e alla messa in opera di progetti di piccolo e largo respiro.

CAMERAOSCURA è luogo d’incontro tra professionisti del mondo fotografico; il luogo dove poter condividere esperienza e competenze, dove poter approfondire la propria formazione, dove poter raccontare e sviluppare la propria urgenza per la fotografia.

Di seguito i laboratori attivi nel corso dell'anno:


"Tecniche Antiche" di Andrea Mosso e Lorenzo Scaramella
Il corso è rivolto a tutti coloro che vogliano esplorare il mondo fotografico ripercorrendone le tappe dai suoi albori. È un'occasione per scoprire e mettere in opera tecniche di qualità e valore artigianale, dove l'alchimia è la base della sintassi fotografica. Un percorso che si rivelerà un'esperienza affascinante e costruttiva, con forti spunti per le personali espressività. La struttura del corso sarà suddivisa in una fase teorico/storica (conoscenza di quel periodo, pieno di fermento e di nuove importanti scoperte, e dei suoi pionieri) ed in una fase pratica dove si produrranno immagini fotografiche utilizzando tecniche ottocentesche quali la Cianotipia, la Callitipia (Van Dyck) e la carta salata.
Altre informazioni



"Stampa in Bianco e Nero" di Matteo Alessandri
Il corso ha lo scopo di produrre un lavoro completo in b/n usando esclusivamente strumenti analogici.
Si partirà dall'analisi del progetto e lo si svilupperà partendo dalla scelta dei materiali e la messa in pratica di tutte le fasi seguenti: trattamento del negativo, stampa e finitura. Il corso è dedicato a chi vuole sperimentare e acquisire più padronanza degli strumenti analogici funzionalmente all'acquisizione di una maggiore consapevolezza della propria scrittura. Dentro la camera oscura si vorrà prima di tutto godere nel dar sfogo alla propria urgenza espressiva, cercando di tradurre la propria poetica personale.

Altre informazioni



"Definire un Territorio" di Lorenzo Castore
Questo corso mira a farvi esprimere per quello che siete. Non ha finalità professionali se non per la qualità del lavoro che sarà prodotto. Non si parlerà delle prestazioni delle diverse macchine fotografiche né di come entrare nel mondo delle gallerie, agenzie o giornali. Usiamo la fotografia per comunicare con gli altri, per dire di noi, per stare meglio, per ricordare, per lasciare tracce, per desiderio, stupore, amore. Ognuno avrà i suoi buoni motivi... Lavoreremo solo a quello che avete da dire e a come farlo nel modo più vero. Il percorso di ognuno sarà personalizzato.
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"Shooting From Inside" di Lina Pallotta
"Con questo workshop intendo esplorare quel sottile confine tra la nostra visione personale e il soggetto che vogliamo fotografare. Cercheremo di riformulare in maniera creativa la visione del mondo attraverso le nostre metafore visive, andando oltre il dilemma visione oggettiva/soggettiva e focalizzando l'attenzione sia sugli elementi emotivi che su quelli narrativi. Valuteremo i contenuti e la necessità del punto di vista personale che conducono a riconoscere i limiti dell'alfabeto visivo dominante. Si cercherà di trovare soluzioni, necessariamente parziali, alle domande essenziali che la fotografia del reale impone. Come costruire una storia che oltre ad informare comunichi anche emozioni profonde? Come sfuggire l'ovvio e imparare a leggere il fotogramma al di là e oltre le nostre idee preconcette? E' quel momento percettivo di convergenza dentro/fuori che può portarci a una visione autentica ?" L.P
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12 gennaio 2012

"Beyond The Boundaries" mostra fotografica di Daniela Silvestri e Massimiliano Tempesta



L’Associazione Piazza Vittorio Cricket Club nasce quasi per caso, nel corso di una torrida estate romana. Nel 2007 un gruppo di ragazzi del Centro Giovanile del Bangladesh è solito riunirsi a Piazza Vittorio, il fulcro di uno dei quartieri più affascinanti e multiculturali della Capitale, per giocare a Cricket, il loro sport nazionale. Il clima è festoso e chiunque voglia partecipare e avvicinarsi per chiedere informazioni, è il benvenuto.

Ovviamente anche i bambini si avvicinano curiosi e iniziano ad armeggiare con mazze e palle, che per loro però sono troppo pesanti e ingombranti. Così anche una pila di bicchieri di carta può diventare un wicket e un manico di scopa una mazza per colpire. Da qui l’idea di Mercedes e Federico, due educatori della ludoteca, di creare una squadra a misura dei ragazzi, con mazze e palline di plastica adatte alla loro fisionomia e allenatori in grado di seguirli. Nasce il Piazza Vittorio Cricket Club.

Per molti di quei bambini quella piazza in cemento diventa improvvisamente il campo da gioco da sempre sognato, l’occasione di praticare uno sport che ricorda i loro paesi lontani, che li fa sentire più vicini a casa e regala momenti forti di aggregazione. E la squadra diventa una seconda famiglia. Molti parlano benissimo l’italiano e l’inglese, che è la lingua ufficiale del cricket, ma se c’è da fare il tifo o scherzare sugli errori altrui preferiscono farlo nella loro lingua. Un melting pot fatto da ragazzi dai 5 ai 16 anni provenienti da tutto il mondo ma residenti a Roma e con in comune la passione e l’amore per uno sport libero e aperto a tutti, senza discriminazioni di razza, sesso e religione.

Dopo quella magica estate il cricket è arrivato anche nella scuola di quartiere, la “Di Donato”, e a Tor Pignattara, alla “Carlo Pisacane”. Nessuna di loro possiede un campo adatto, ma ci si arrangia in vecchie palestre e androni dismessi. Rubayet Ahmed, Fernando Cittadini, Shuba Datta, Mehadi Hasan Bautista, Rony Hossain, Milap Singh, Shince Thomas, Omik Snek e tutti gli altri ragazzi della squadra trascorrono l’intero anno tra un allenamento in palestra e una partita all’aria aperta in attesa di disputare il torneo nazionale che ogni anno si svolge a Bologna. Non essendoci veri e propri campi regolamentari a Roma, molto è in mano alla volontà e alla tenacia di Mercedes, Federico, Edoardo e Ripan, che, con il supporto della UISP, sono riusciti ad avere un equipaggiamento consono, che i ragazzi si dividono tra loro.

Sono ragazzi come tanti, con la passione per il gioco e lo sport, ma senza tutti i risvolti mediatici ed economici che, ad esempio, avvelenano il calcio. Tutto il quartiere conosce la squadra, che è anche attiva e sempre presente nelle principali manifestazioni a sostegno dei diritti di tutti i popoli, contro le discriminazioni e le ingiustizie. Per uno sport che da seriamente un calcio al razzismo.

Presso WSP Photography
Via Costanzo Cloro 58, Roma
Inaugurazione Sabato 14 gennaio

Ingresso libero e gratuito dalle 19 alle 21.
Dalle 21 ingresso gratuito riservato ai soli soci.

La mostra rimarrà aperta fino al 27 gennaio 2011.
Ingresso gratuito


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11 gennaio 2012

Annunciato da Adobe Lightroom 4 beta per Windows e Mac



Adobe ha annunciato la versione beta di Photoshop Lightroom 4 per Windows e Mac.

Disponibile gratuitamente, Lightroom 4 beta è un'anticipazione delle nuove caratteristiche e capacità che verranno presto offerte a coloro che utilizzano il software in questione per la gestione dei file. La versione definitiva dovrebbe arrivare a breve.

Tra le novità una serie di migliorie come ad esempio il processo delle luci e delle ombre, il supporto al video e la possibilità di creare libri fotografici con semplicità. Il software include anche funzioni di correzione specifica su alcuni punti dell'immagine come la riduzione del rumore e il bilanciamento del bianco.

Adobe incoraggia gli utenti a testare questa versione così da poter inviare dei feedback all'azienda.

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Il download dal sito della Adobe

Presentazione libro e inaugurazione Mostra "Waf Jeremie - L'inizio della Speranza" di Marco Baroncini



In occasione del secondo anniversario del disastroso terremoto che ha colpito Haiti, presentazione dell’ultimo libro edito dalla Casa Editrice Graffiti “WAF JEREMIE - L’inizio della Speranza” del fotografo Marco Baroncini e inaugurazione della Mostra Fotografica (Sala Egon von Furstenberg)

Inaugurazione Mercoledì 11 Gennaio 2012 alle ore 18.00
Presso Palazzo Valentini
Via IV Novembre 119/a, roma
La mostra rimarrà allestita dall'11 al 20 gennaio 2012
Ingresso Gratuito

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Galleria fotografica dal sito dell'autore

La Canon annuncia la PowerShot G1 X con un sensore largo 1.5"


Canon ha recentemente presentato la PowerShot G1 X, una compatta basata sulla popolare PowerShot G12 ma con un sensore significativamente piu' grande. Il sensore in questione e' un CMOS da 14 megapixels ed e' 6 volte piu' grande di quello montato sulla Powershot G12 e piu' grande di quelli montati sulle micro quattro terzi.

Il dettaglio delle caratteristiche:
- 14.3 Megapixel, 1.5" (18.7 x 14.0 mm) "high sensitivity" CMOS sensor
- DIGIC 5 image processor
- Slightly larger than the PowerShot G12; flash has been relocated, and the ISO dial has been removed, with a direct button taking its place
- F2.8-5.8, 4X optical zoom lens, equivalent to 28 - 112 mm
- Lens has aperture range of F2.8 - F16, which is much wider than on a typical compact camera
- Optical image stabilization, with Intelligent IS (which selects the right IS mode when in Smart Auto mode)
- 3-inch, rotating LCD display with 922,000 pixels
- Optical viewfinder
- Full manual controls, with 14-bit RAW support
- ISO range of 100 - 12800
- Shutter speed range of 60 - 1/4000 sec
- Smart Auto mode selects one of 32 scene modes for you
- Can take up to 6 photos (including RAW) at 4.5 frames/second
- HDR (High Dynamic Range) mode; not sure if this one aligns the images, which would be a change from previous models
- Electronic level
- Records Full HD video at 1920 x 1080 (24p) with stereo sound and use of optical zoom
- Hot shoe for external flash
- Optional underwater case
- SD/SDHC/SDXC card slot
- Uses NB-10L lithium-ion battery, 250 shots per charge

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Mostra fotografica di Mohamed Keita "Piedi, scarpe, bagagli"



Il lavoro di Mohamed Keita si sviluppa intorno e al di fuori della stazione ferroviaria di Roma Termini dove, lontano dai treni, dai binari e dalle folle di passanti, vi sono coloro che “abitano” la stazione e i suoi margini: i senzatetto.
Vivere per strada significa adattarsi agli spazi che questa offre: la stazione può diventare un luogo in cui trovare rifugio.

Il giovane fotografo ha voluto concentrare la sua attenzione su un pro-blema specifico di chi non ha casa, quello di trovare un posto e quindi un modo per dormire sulle soglie della stazione e fare dei suoi marciapiedi un letto. Questo è il filo conduttore che guida la ricerca: ogni fotografia è il ritratto di un tentato riposo tra cemento, coperte, giornali e cartoni che o non coprono abbastanza o nascondono del tutto la perso-na, della quale se ne vedono solo le tracce: piedi, scarpe, bagagli.

Ogni soggetto emerge sullo sfondo di vetrine, porte e muri in cui pubblicità, scritte e riflessi evocano il dinamismo che caratterizza la stazione e i suoi dintorni, evidenziando, per contrasto, la staticità, il silenzio di chi dorme dove si cammina.

Le foto inquadrano situazioni diverse eppure simili: Mohamed ha voluto creare un legame visivo tra un’immagine e l’altra per sottolineare come ogni soggetto, ogni luogo, ogni coperta sia diversa ma uguale a tutte le altre.


Una produzione Exusphoto
A cura di Daniela Fenu e Carlos Pilotto
Con il patrocinio di Save The Children Italia Onlus

Presso CivicoZero
via dei Bruzi n.10-12, Roma (zona San Lorenzo)
Inaugurazione: venerdì 13 gennaio 2012, ore 18,30
Fino al 10 febbraio

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10 gennaio 2012

La Fujifilm annuncia la X-Pro1: compatta aps-c con lenti intercambiabili


La Fujifilm ha annunciato la sua prima mirrorless a lenti intercambiabili.
Questa compatta ha tra le caratterstiche piu' interessanti: un sensore da 16 megapixels in formato aps-c (delle stesse dimensioni di quelli montati sulle reflex digitali), il mirino ibrido (come quello montato sulla X100) e la possibilita' di cambiare le ottiche.

Il prezzo sembra proibitivo.

Il dettaglio delle caratteristiche:
- 16.3 Megapixel, APS-C-size X-Trans CMOS sensor
-New sensor design enhances randomness in the pixel array arrangement, reduces moire and false colors, without the need for a low-pass filter
- Ultrasonic dust removal system
- New EXR Processor Pro handles the image processing
- Uses new Fuji X-mount, which has a 17.7 mm flange back distance; the crop factor is 1.5X
- Three lenses will be available at launch: F2.0, 18 mm / F1.4, 35 mm / F2.4, 60 mm macro
- Apparently nine more lenses are coming over the next three years
- Retro design, with magnesium alloy construction; has dials for exposure compensation and shutter speed
-Hybrid viewfinder can be optical (with data overlaid) or fully electronic
- Viewfinder magnification changes automatically when a lens is attached
- OVF has 90% coverage and magnifications of 0.37X or 0.6X
- EVF resolution is 1.44 million dots, with 100% frame coverage
- 3-inch LCD display with a whopping 1.23 million pixels
- Full manual controls, with RAW format support (of course)
- ISO range of 200 - 6400, expandable to 100 - 25600
- Shutter speed range of 30 - 1/4000 sec, plus bulb mode
- Continuous shooting at 6 frames/sec
- Enhanced Film Simulation mode now has Pro Color Negative modes as well as monochrome filters
- Four types of bracketing: exposure, Film Simulation mode, Dynamic Range, and ISO sensitivity
- Hot shoe for external flash
- Records Full HD video (1920 x 1080 @ 24 fps) with stereo sound, using the H.264 codec
- SD/SDHC/SDXC card slot
- Uses NP-W126 lithium-ion battery, 300 shots per charge
- Optional accessories include a hand grip, aperture ring, metal lens good, filters, and a leather case
- Shipping next month; unconfirmed price is $1700 body only

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I segreti dei Tilt Shift



In questo articolo di Amedeo Novelli e Andrea Benedetti viene illustato il funzionamento e cosa si può ottenere dalle ottiche Tilt Shift quando vengono utilizzate nella fotografia di architettura per la correzione prospettica degli edifici

Queste ottiche sono infatti state sviluppate con il preciso scopo di permettere la correzione prospettica degli edifici architettonici che come noto, quando fotografati con un grandangolo (ossia di norma) risentono dell'effetto di distorsione causato da lunghezze focali molto corte.

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9 gennaio 2012

Eve Arnold: ci lascia la prima fotografa di Magnum



Entrare a far parte dell’agenzia fotografica Magnum vuol dire essere un fotografo capace non semplicemente di raccontare, ma soprattutto di trasmettere una visione personale della realtà.

Tra le file dell’agenzia troviamo nomi come Robert Capa ed Henri Cartier-Bresson. Tra questi nomi pochissime donne.

La prima a far parte di questa ristretta cerchia è stata l’americana Eve Arnold nel 1951: purtroppo oggi la stessa Magnum ha dato la notizia della sua morte all’età di 99 anni.

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Galleria di foto direttamente dal sito della Magnum

Kodak rischia il fallimento



Kodak, uno dei più famosi produttori di pellicole e sistemi per la fotografia al mondo, ha seri problemi finanziari e nelle prossime settimane potrebbe dichiarare fallimento.

La notizia è stata diffusa dal Wall Street Journal, che ha consultato alcune fonti anonime vicine al gruppo, e non è stata commentata in alcun modo dalla società fondata negli Stati Uniti nel 1892.

Per rimettere in sesto i propri conti ed evitare il fallimento, i responsabili di Kodak vogliono vendere parte dei brevetti posseduti dalla società per fare rapidamente cassa e avere nuovi fondi a disposizione.

Secondo diversi analisti una simile soluzione potrebbe rivelarsi insufficiente e la stessa azienda sembra essere poco convinta, e ormai pronta al peggio.

I legali di Kodak avrebbero già iniziato a preparare le carte necessarie per ricorrere al “Chapter 11″, la parte della legge fallimentare statunitense che consente alle imprese di avviare una ristrutturazione quando si trovano in dissesto finanziario.

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8 gennaio 2012

7 gennaio 2012

Nikon D4: annunciata la nuova ammiraglia full frame



Dotata di un sensore in formato FX da 16,2 megapixel, dell'innovativo modulo di elaborazione delle immagini Nikon EXPEED 3 e di una gamma ISO molto estesa, la nuova Nikon D4 offre prestazioni ed una versatilità senza compromessi, anche in condizioni ambientali e di illuminazione estreme.

Il sensore CMOS in formato FX da 16,2 megapixel con veloce read-out dei canali consente di raggiungere l'impressionante rapidità di scatto di 11 fps.

È possibile ottenere immagini di notevole qualità con disturbo ridotto e gamma dinamica estesa anche con sensibilità ISO elevate, grazie alla riduzione disturbo ottimizzata e all'elaborazione del segnale A/D a 14 bit incorporata nel sensore.

La straordinaria gamma ISO fissa un nuovo riferimento a 12.800 ISO e sposta l'intervallo di un ulteriore EV, fissando i 100 ISO come standard. Pensando a situazioni più estreme, i livelli di sensibilità di 50 e 204.800 ISO equivalenti possono essere, per i fotografi che operano in condizioni di illuminazione particolarmente difficili, l'elemento di scelta differenziante e determinante.

Key Specifications:
- 16.2 effective megapixel, full-frame sensor (16.6MP total)
10fps shooting with AF and AE, 11fps with focus and exposure locked, 24fps 2.5MP grabs
- 91,000 pixel sensor for metering, white balance, flash exposure, face detection and active d-lighting
- ISO Range 100-12,800 (extendable from 50 – 204,800)
- MultiCAM 3500FX Autofocus sensor works in lower light and with smaller apertures
- Two sub-selector joystick/buttons for shooting orientation
- 1080p30 HD video at up to 24Mbps with uncompressed video output
- New EN-EL18 battery (21.6Wh capacity, CIPA-rated at 2600 shots)
- Twin card slots - one Compact Flash and one XQD


L'annuncio dell'importatore italiano
L'anteprima di dpreview.com

6 gennaio 2012

Workshop fotografico a Rio de Janeiro con Dario De Dominicis



Dario De Dominicis dal 1994 segue la complessa trasformazione in atto a Cuba dopo la caduta del campo socialista in Europa, Con questo progetto fotografico, nel 2004, pubblica il suo primo libro fotografico in bianco/nero «Una historia cubana», editado dalla Postcart.Nel 2006 comincia un progetto fotografico a colori per documentare Cuba dopo Fidel Castro.

In precedenza ha lavorato come fotografo professionista dal 1993 collaborando con e le piu' importanti testate italiane ed internazionali. Ha insegnato fotogiornalismo presso l'Istituto Statale per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini di Roma e tenuto vari corsi di fotoreportage.

Da ottobre del 2009 risiede a Rio de Janeiro, dove segue le numerose e complesse vicende brasiliane.

"Questo nuovo workshop ci permetterà di vivere da vicino due eventi straordinari e di grande impatto visivo, in cui potremo respirare la magia e il mistero di una cultura poliedrica come quella brasiliana. Fotograferemo le cerimonie che si tengono per la festa di Iemanjá, divinità del mare, che segna una delle ricorrenze più importanti nel calendario del candomblé, il sincretismo religioso, nato al tempo degli schiavi, dalla fusione del cattolicesimo con le religioni animiste africane. Ci immergeremo poi nelle atmosfere surreali del carnevale, fotografando gli spettacolari preparativi che fervono in questo momento dell’anno. Ci lasceremo il tempo per scoprire fotograficamente Rio, cittá straordinaria che vibra di energia positiva, di ottimismo e di creativitá. Come in tutti i miei workshop scatteremo fotografie sul campo ogni giorno, affrontando quotidianamente l’editing delle immagini realizzate e prendendoci, ogni volta, il tempo che la Fotografia richiede per cogliere l’essenza dei momenti vissuti. Sarete aiutati ad osservare la realtà imparando ad andare oltre gli stereotipi di tipo turistico, per scoprire la vita sociale di una metropoli dove è ancora possible imbattersi in situazioni di grande intensitá fotografica e con una forte carica umana. Visiteremo alcune favelas avvicinandoci ad un mondo complesso ma estremamente interessante, fotograferemo la vita che anima le mitiche spiaggie carioca e trascorreremo anche un paio di giorni fuori Rio, per vivere e fotografare situazioni diverse da quelle che la città può offrire. Entreremo in un “quilombo”, le tradizionali comunitá fondate dagli schiavi che fuggivano dalle piantagioni e che, ancora oggi, conservano quasi intatta la loro integritá. Ci immergeremo nella vita quotidiana di queste persone la cui esistenza é ancora scandita da ritmi ancestrali. Sará, come sempre, un esperiienza indimenticabile in cui condividere momenti di vita e fotografia." - Dario De Dominicis

Il Workshop si svolgera' a Rio de Janeiro
dal 01 al 13 Febbraio 2012

Altre informazioni sul workshop

5 gennaio 2012

Corso introduttivo alla professione di photoeditor con Marco Pinna, photoeditor di NG



L’Associazione Culturale WSP Photography presenta un corso in 12 lezioni per conoscere tutti gli aspetti legati a un lavoro molto particolare che, pur essendo poco considerato in Italia, negli Stati Uniti ha una storia centenaria.

Dalle basi storiche del fotogiornalismo agli aspetti etici della professione, dalla spinosa questione della tutela della privacy alle migliori fonti per la ricerca iconografica, senza trascurare i possibili sbocchi professionali, il corso si propone di fornire tutti gli elementi necessari per capire esattamente cosa significa fare il photeditoroggi in Italia e all’estero e quali sono le caratteristiche necessarie per affrontare questo mestiere.

Presso la sede dell’Associazione Culturale WSP Photography
Via Costanzo Cloro 58, Roma
12 lezioni serali di due ore ciascuna dal 24 gennaio 2012
Costo: 270 euro a partecipante

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4 gennaio 2012

PerCorso di fotografia in Marocco, piu' di un viaggio e piu' di un corso!



I "Viaggi di Bambini nel Deserto" organizza dal 3 al 12 febbraio 2012 il PerCorso Fotografico in Marocco, molto più di un viaggio in Marocco, molto più di un corso di fotografia...

Il corso è destinato a chi desidera approfondire le proprie conoscenze fotografiche e nello stesso tempo approcciarsi al mondo della cooperazione umanitaria. E’ richiesta una conoscenza fotografica di base.

Il fine del corso è quello di portare a casa dei mini-reportage che raccontano il viaggio, la gente che incontriamo, cercando di entrare il più possibile nelle loro realtà. Tutto questo sarà possibile solo imparando come fare ad approcciarci alla gente senza dare fastidio, facendoci accettare e nello stesso tempo diventare trasparenti, raccontare una realtà che non si mette in posa per noi.

Il corso sarà molto pratico, e soprattutto divertente. Dopo una breve spolverata di tecnica di base e di reportage verranno subito affrontati i temi che ogni studente approfondirà durante la giornata, che verranno scelti in base al posto in cui si trova il gruppo ed alle preferenze di ogni singola persona. La sera ognuno dovrà scegliere un massimo di 15 foto che verranno poi visionate e commentate.

Al termine del corso ognuno dei partecipanti eleggerà il progetto di BnD che preferisce e tutti i progetti scelti verranno infine proiettati a Hassi Labiad davanti a tutta la comunità.

Dal 3 al 12 febbraio 2012 in Marocco

Altre informazioni sul sito ufficiale

Magazine "Unless you will" numero 19 disponibile online



Da qualche giorno e' disponibile (per il download gratuito in formato PDF) il numero 19 della rivista di fotografia "Unless you will" fondata e curata da Heidi Romano.

In questo nuovo numero sono presentati i lavori dei seguenti autori: Binh Danh, Beth Dow, Curtis Wehrfritz, David Ellingsen, Galina Kurlat, Jesseca Ferguson, Lisa Elmaleh, Oliver Möst, Artur Kowallick, Sylvia Ballhause.

Leggi il nuovo numero

3 gennaio 2012

Non di solo People - Michele Smargiassi racconta l'ultimo libro della Leibovitz



Quel che resta quando le persone se ne vanno. Un paio di guanti che hanno stretto migliaia di mani. Un televisore bucato da un colpo di pistola. Un vestito bianco come un fantasma.

È disabitato l’ultimo mondo di Annie Leibovitz. Proprio lei, la fotografa più people che sia mai esistita, la sovrana, la tiranna del ritratto fotografico ai suoi livelli più sofisticati, luccicanti e costosi. Per dir meglio, è dis/abitato: è stato abbandonato dalle persone che vi hanno vissuto. Non c’è un solo essere umano in queste sue ultime fotografie, solo case vuote e paesaggi deserti nelle oltre duecento pagine di Pilgrimage, il libro che tutti le sconsigliavano di fare, «non ne venderai una sola copia», il libro che lei ha voluto fare, o forse ha dovuto fare: «Avevo bisogno di salvarmi la vita».

A volte arriva, nella carriera dei grandi fotografi, il momento in cui occorre disintossicarsi dal mondo che i loro stessi occhi hanno costruito. Sebastião Salgado, ad esempio, ha lasciato il suo universo di bibliche fatiche ed esodi per risalire alla Genesi di paesaggi primordiali pre-umani. Il mondo di Annie Leibovitz era grande come il sogno americano, conteneva tutto il suo immaginario di successo, glamour, potenza.

Finire nel campo visuale delle sue lenti era entrare nel Pantheon del successo, ma con rispetto: tutti quanti, da John Lennon a Nicole Kidman, da Woopi Goldberg a Jack Nicholson fino alla regina Elisabetta («Maestà, potrebbe togliersi la corona? È così formale…»), hanno dovuto subire i suoi ordini, i suoi set, le sue scenografie geniali o bizzarre o sontuose.


Il resto del post dal blog di Michele Smargiassi
L'articolo completo da "La domenica di Repubblica"

Photographers Days 2012: Milano e Roma



Tornano i Photographers Days a Roma e Milano!

I "giorni dei Fotografi" saranno strutturati in percorsi dedicati con seminari, workshop, tavole rotonde e presentazioni.
Sono previsti sia eventi gratuiti aperti al pubblico sia a pagamento previa registrazione.

La manifestazione nasce grazie alla collaborazione di prestigiosi partner: Istituto Italiano di Fotografia, Officine Fotografiche e Obiettivo Reporter. Ad essi si aggiunge il supporto tecnico di Profoto (distribuito in Italia da Grange Srl).

Il calendario completo - coi dettagli relativi ai contenuti proposti e ai professionisti coinvolti - e il form di registrazione sono disponibili sul sito ufficiale.

L’evento si svolgerà a gennaio 2012, a Roma dal 18 al 22 e a Milano dal 25 al 29.

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Altre informazioni dal sito ufficiale

Mostra fotografica "Infanzia" di Antonio Tartaglione



Il lavoro di Antonio Tartaglione si presenta come un’esplorazione nel mondo dell’infanzia in occasione della nascita del suo primo figlio.

L’esplorazione di questo mondo avviene ‘dal basso’, come lo sguardo di un bambino che nei suoi primi momenti incontra giocattoli, piccoli animali, elementi del nuovo ambiente in cui si formano le sue prime rappresentazioni della realtà.

Sono oggetti che si discostano dal loro connotato puramente realistico per rivelarsi come soggettivi e filtrati dal punto di vista dell’autore.

Presso il Cinema Farnese Persol
Piazza Campo de’ Fiori 56, Roma
Inaugurazione Giovedì 4 dicembre 2012 ore 18:00
In mostra fino al 18 gennaio 2012

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La locandina

2 gennaio 2012

Disponibile il numero 34 di Fraction Magazine



Da qualche giorno e' disponibile per la visione online il 34, relativo al mese di gennaio 2012, della rivista Fraction Magazine.

Leggi il numero 34 online