19 ottobre 2012

Galleria Gallerati presenta "Woman at Work" mostra fotografica di Arianna Sanesi e Claudia Corrent, a cura di Valentina Isceri


Arianna Sanesi, attraverso degli scatti documentaristici, presenta Lu. Diminutivo affettuoso di Ludmila, è un work in progress sulle donne che arrivano in Italia dai paesi dell'Est per garantire alla propria famiglia d'origine un futuro migliore e rientra nel più complesso progetto Homecoming del collettivo MICRO: storie d’immigrati che rientrano nel proprio paese d’origine per le vacanze.

Claudia Corrent, in un bellissimo atto di esecuzione programmata, "flashia" sulla vita e speranza di occupazione futura, da parte di giovani stranieri, fornendoci una sorta di libretto anagrafico o libretto di lavoro delle proprie ambizioni. I dittici ritraggono adolescenti tra i 14 e i 19 anni, studenti della scuola professionale di Bolzano. Tra di loro si contano anche diversi stranieri, dalla Macedonia al Pakistan fino alla Serbia. Proprio come la vecchia consuetudine, che prevedeva la trascrizione nel libretto di lavoro e distingueva l'impiegato di concetto dall'impiegato di complemento, Vorrei registra l’atto espositivo di una metodologia (le annotazioni dei soggetti fotografati) al primo approccio alla vita “laburista” problematizzando il sistema di cui si è parte.

“Da sempre e nell’immaginario collettivo, il concetto di lavoro pone una profonda frattura di genere. Non solo. Il lavoro, per definizione, è quella forza, unita alla consapevolezza di sé, che permette di realizzare la propria natura potenziale, portando a termine compiti etici che possano fornire un beneficio spirituale e morale a se stessi, all’ambiente sociale e naturale. Benché questa dimensione etica sia fortissima e preponderante nell’uomo, nell’attuale periodo di crisi strutturale che stiamo attraversando, a volte si traduce in un’aperta e indignata condanna verso la recente cristallizzazione dello status di dis-occupazione. In questo binomio femminile, le autrici utilizzano la fotografia e le arti visive come attivatori emozionali tra i più efficaci nella comunicazione interpersonale dove non esistono seduzioni estetiche: non c’è incomunicabilità e non ci sono vari piani di senso; non ci sono generi né vettori. Solo momenti di orizzontale consapevolezza. Benchè il vocabolario dello sguardo indichi come intima una visione verso l’oggetto osservato a una distanza di 40 cm, come personale quella dai 40 ai 120 cm e come sociale quella oltre i 120 cm, l’atto fotografico di queste donne è inteso come un campione di prelievo dalla realtà. Oltre l’estetizzazione diffusa del lavoro e quindi del reale qui rappresentato, vince lo sguardo calloso delle donne che lavorano con la fotografia e che attraverso questo linguaggio riescono a raccontare il lavoro di altre donne, in un’ottica a specchio.” - Valentina Isceri

Presso la Galleria Gallerati
Via Apuania 55, Roma
Dal 20 ottobre al 9 novembre 2012
Inaugurazione: sabato 20 ottobre 2012, ore 19.00-22.00

Altre informazioni dal sito del Festival della Fotografia di Roma
Il sito della Galleria Gallerati