27 luglio 2011

"Il confine del plagio" articolo di Michele Smargiassi



Andrew Baio è un giovane tecnico cibernetico, uno scrittore, un blogger e un appassionato di jazz. La sua passione sono le chiptunes: trascrizioni di brani musicali celebri in partiture che possono essere eseguite con i suoini sintetici di sistema in dotazione ai computer. Una delle sue imprese è stato trasformare in computer music un intero album di Miles Davis, il celebre Kind of Blue. Come racconta nel suo blog Waxy, Baio che non è un hacker, si è procurato tutte le autorizzazioni e i diritti del caso per quanto riguarda l’operazione musicale. Ma ha tarscurato un dettaglio: ogni disco ha una copertina.

E quale poteva essere la copertina migliore per una cover di questo tipo? Banale, inevitabile: prendere la copertina originale e sottoporla a un procedimento di “semplificazione” visuale elettronica paragonabile a quello dei contenuti musicali. In sostanza, pixxellare a grana grossa la bella foto di copertina in cui figura il trombettista, una foto anch’essa d’autore, firmata Jay Maisel.

Bene, quel che è poi accaduto ve lo potete immaginare: lettera dei legali del fotografo, intimazione di pagamento, minaccia di causa legale. Baio è una persona onesta e responsabile, e ha pagato cara la sua disattenzione, accettando alla fine una transazione da ben 25 mila dollari.

Ma solo perché “era la strada più economica per uscirne fuori: ora sono finalmente sollevato, ma non riconosco ugualmente di aver avuto alcuna colpa”.


Il resto della notizia