25 febbraio 2013

Aboliamo il World Press Photo: l'appello di Maurizio G. De Bonis


Catalogo degli orrori e dell’estetica splatter.

Un individuo disteso per terra viene sottoposto a sevizie da due uomini che gli tengono i piedi sollevati e da un terzo (di cui si vede solo l’ombra) che con tutta probabilità lo sta frustando.

Un bambino seminudo (visibile in volto), con testa e mani imbrattate di sangue, piange disperatamente.

Due cadaveri distesi per terra vicino a un tavolo da biliardo sono immersi in un lago di sangue. Un cadavere galleggia in uno specchio d’acqua nel quale sono riflesse delle nuvole.

Un uomo morto e seminudo viene trascinato (tramite delle corde che tengono legate le sue due caviglie) a velocità da un individuo che guida una motocicletta.

Una folla di adulti porta in una cerimonia funebre i corpi senza vita di due bambini (ben visibili in volto).

Si tratta della descrizione di alcune fotografie che hanno riportato premi in occasione del World Press Photo 2013
 
Leggi l'appello di Maurizio G. De Bonis e la discussione che ne e' scaturita