14 novembre 2011

Disponibile gratuitamente online il numero 44 del Witness Journal



Da qualche giorno e' disponibile il nuovo numero di Witness Journal da consultare gratuitamente online.

In questo numero:

Nunca mas di Alejandro Sala
Negli anni ‘70 l’America del Sud fu travolta da una grave crisi finanziaria e l’Argentina era sull’orlo del collasso economico. Priva di un governo stabile in grado di sviluppare una politica continuativa, il 24 marzo 1976 il presidente della nazione Isabella Peron fu deposta da una giunta militare guidata dal generale Jorge Rafael Videla che assunse il potere. “Nuca mas” è parte di un documentario che racconta gli anni della dittatura militare in Argentina

Zingaropoli di Fabio Moscatelli
Benvenuti a Zingaropoli! Questo lavoro è un invito ad entrare all'interno di uno dei grandi campi nomadi della periferia di Roma; a respirare la quotidianità di questo popolo e a sorprendersi per la loro ospitalità, ironia e cultura. Se io avevo voglia di conoscere ed ascoltare, loro avevano voglia di raccontarsi e condividere, spesso davanti ad una grigliata e ad una tazza di caffè. Un giorno di ordinaria quotidianità nel cortile di un popolo antico e colto

[Nobody's?] Souvenirs di Mara Brioni
Erano secoli ormai che l'Islanda mi ronzava nella testa. Due anni fa, finalmente, mi decisi a pensarci seriamente e cominciai a organizzare il viaggio, con la mia bella Lonely Planet alla mano. Nel frattempo pensavo anche alle tonnellate di scatti che avrei potuto portarmi a casa e nella mia testa, si visualizzava continuamente l'immagine di me che una volta tornata col meritato bottino, mi addormentavo sfogliando centinaia e centinaia di foto di paesaggi. Certo bellissimi, ma sempre pur banali paesaggi

Choucha di Francesco Brusoni e Caterina Cambuli
Muhammar Gheddafi, il raìs libico da quarant'anni al potere e in affari con tutti, Italia compresa, dopo sette mesi di guerra contro la Nato e contro uno strano esercito popolare dalle mille motivazioni e differenze, è stato trovato in una buca e giustiziato. La guerra ufficiale è ora finita, la pace andrà costruita e i campi profughi svuotati. Questa è la storia di Choucha, un campo profughi al confine con la Tunisia dove hanno trovato rifugio molti lavoratori stranieri sorpresi dalla guerra e abbandonati dai loro governi

Agenzia viaggi di Andrea Pagliarulo
Questa è la storia di persone che per tradizione familiare o per loro decisione lavorano nel settore del caro estinto. Le imprese funebri in Italia sono quasi 6 mila, circa 1.500 operano nel commercio di articoli funerari e cimiteriali e oltre 4.300 nelle pompe funebri. Il giro d’affari del settore è di oltre 3 miliardi e mezzo di euro l’anno e, ovviamente, si tratta di un settore che non conosce crisi

Safe Motherhood Malawi di Paolo Patruno
Oggi la gravidanza in Malawi è ancora considerato come un momento estremamente pericoloso nella vita di una donna: le donne incinte sono considerate “avere un piede nella tomba”, un chiaro indicatore del pericolo che circonda il parto

L'Ultima scommessa di Giordano Marconcini
L’Italia dell'ottimismo fine a se stesso e dei sorrisi beceri è oramai dal 2008 che annaspa nel vortice di una profonda crisi economica sistemica. Questa stessa Italia ha osservato algidamente molte fabbriche storiche e attività familiari fallire e portare i libri in tribunale. La sola ricetta proposta si è rivelata fallimentare e prevedeva maggiore flessibilità, utilizzo smodato e a volte strumentale della cassa integrazione, esternalizzazioni e gestione del lavoro affidato ad agenzie interinali e sospette cooperative di lavoro

I fantasmi di Doukouré di Patrizio Cairoli
Lo hanno chiamato il “martedì nero”. Il giorno prima l’ex presidente Laurent Gbagbo era stato arrestato, a quasi cinque mesi da una sconfitta elettorale mai riconosciuta. Ma le sue milizie continuavano a imperversare in alcune zone della Costa d’Avorio, soprattutto ad Abidjan, con il solo obiettivo di saccheggiare, distruggere, ammazzare

Zenga Zenga di Alfredo Bini
La traduzione dall’arabo di “Zenga Zenga,Dar Dar” è: strada per strada, casa per casa. Sono parole pronunciate da Gheddafi nelle prime apparizioni televisive dopo le proteste del 17 Febbraio 2011. Quel giorno a Benghazi il regime reprime brutalmente una manifestazione pacifica in ricordo dei manifestanti uccisi durante le proteste contro il consolato Italiano del 2006

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