20 maggio 2011

Francesca Woodman, la fotografia fra mistero, solitudine e tormento



Scatti in bianco e nero, donne e uomini nudi, oggetti abbandonati sui tavoli. Nelle immagini di Francesca Woodman appare un mondo quasi abbandonato, dimenticato. Individui soli, quasi sospesi all'interno di ambienti vuoti. Nelle opere c'è una forza particolare, un velo di mistero. L'artista, una delle fotografe più quotate del momento, incominciò a lavorare a 13 anni, quando le fu regalata la sua prima macchina fotografica. Non si fermò mai fino a quando, a soli ventidue anni, si buttò dalla finestra dello studio di New Yprk nel quale lavorava.

La mostra. Ora Roma la celebra con una mostra che si terrà dal 23 maggio fino al 19 giugno a Il museo del Louvre (Via della Reginella 28). In tutto 77 opere inedite tra foto, lettere e altro materiale. L'esposizione precedela retrospettiva personale sull'artista che si terrà prima al Moma di San Francisco, a fine anno, e poi nel 2012 al Guggenheim di New York.

In mostra a Roma fotografie vintage con interventi grafici dell'artista, ('Angelo per Cristianò, 'Al contrario', 'Riso e ricotta'), la serie del guanto (ispirata a Max Klinger) realizzata al bar Fassi di Roma nel 1978. E ancora gli inviti originali della sua prima mostra alla libreria Maldoror di Via di Parione e tre suoi disegni di grande formato. C'è poi la sua corrispondenza privata tra cui due lettere blue-print, cartoline, messaggi cifrati, rebus, riflessioni scritte dall'artista sui processi creativi, idee per allestimenti, notizie su le tecniche di stampa e la ricerca di soggetti e spazi per le sue fotografie.

Dal 23 maggio fino al 19 giugno
Presso "Il museo del Louvre"
Via della Reginella 28, Roma


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