11 gennaio 2011

Witness Journal 37 online



La novità più importante con cui WJ apre il 2011 è la presenza di un video reportage fotografico tra i nove che costituiscono il sommario del numero 37. Il lavoro, realizzato da Pierluigi Faggion su Milano Montecity, il progetto edilizio alle porte di Milano poi divenuto un caso giudiziario, ci permette di saggiare le potenzialità sia del web, sia di un format cross-mediale. L'idea della redazione è quella di ospitare su ogni numero un progetto di questo tipo per tutto il 2011.

Per quanto riguarda i servizi per così dire classici, la prima storia dell'anno è quella che ci racconta Davide Pravettoni, utile a fare il punto sul sisma che ha colpito l'Abruzzo. A 20 mesi di distanza la città de L’Aquila vede riaperte 2 sole vie del centro storico e la piazza del duomo. Il resto del centro è irraggiungibile, così come la maggior parte delle abitazioni poste in periferia, incluse nella zona rossa, inaccessibile a causa di un imponente presidio militare.

Manolo Cinti con il suo lavoro ci descrive la difficile quotidianità di chi vive per strada e dorme sopra un cartone con le tasche svuotate dalla povertà che spesso è sopraggiunta inaspettata. Immagini che testimoniano l'attività dei volontari di associazioni come Salvamamme e la Comunità Sant’Egidio, impegnati ad aiutare senza fissa dimora e simili.

Da Calais, Matt Corner ci ha mandato invece le immagini del popolo di clandestini per cui la Gran Bretagna resta un miraggio al di là della Manica. Migliaia di uomini provenienti soprattutto dall'Afghanistan, dal Kurdistan iracheno, dall'Iran, dalla Palestina, dalla Somalia e dall'Eritrea bloccati in Francia in una sorta di limbo.

Si torna in Italia con il reportage di Enzo Fratalia, un vero e proprio viaggio nelle tifoserie organizzate delle piccole squadre di calcio della provincia italiana, vero motore della diffusione popolare del pallone come sport nazionale. Immagini molto diverse da quelle dei supporter delle grandi squadre di serie A, in cui la passione vince ancora sulla violenza in senso stretto.

Davvero curiosa è la storia di Belterra o Fordlandia raccontata da Federico Tovoli che ha fotografato questo angolo sperduto dell'Amazzonia che ha vissuto anni di grandissima crescita ma per un periodo brevissimo, ossia fino a quando è durato il sogno di Henry Ford di produrre direttamente in Brasile i pneumatici per le proprie autovetture.

Edoardo Pasero ci ha mandato le immagini di un concorso di bellezza quanto meno singolare, Miss Chirurgia Plastica. Giunta alla seconda edizione, la kermesse è dedicata alle bellezze del bisturi, ossia alle signore che hanno dato incarico a un chirurgo di “restaurare” il proprio corpo per occultare i segni del tempo.

Fa riflettere anche la storia raccontata da Lorenzo Berni. Due ragazzi, nella città di Oslo, hanno deciso di prepararsi alla quotidianità di una vita di coppia mettendosi in gioco e ristrutturando la loro nuova casa. La condivisione di un progetto e il coraggio di realizzarlo è il punto di partenza per il loro cammino.

L'ultimo servizio è quello di Gianpaolo Musumeci dall'Irlanda del Nord. Tra i muri di Belfast simbolo di una divisione che non sembra poter essere superata, cattolici e protestanti, repubblicani e unionisti, irlandesi e britannici, si confrontano in un clima che sfocia spesso nella violenza. Anche nell'estate del 2010.

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